Una poesia per Salussola

 

Fra il piano e i monti, ai piedi del Biellese, dove l’aratro inchinasi alla spola, qui dove un giorno la dea febbre accese le sue faci, biancheggia Salussola.

Biancheggia; e dalle torri, dalle chiese, dal verde stramo che l’autunno invola, par che guati laggiù l’ampie distese perdentesi in vapor d’oro e viola …

L’ampie distese delle mie risaie, dove di notte gracida la rana, barbara poetessa, e via per le aie.

Piene di foglie e di pagliuzze d’oro ancor si leva e palpita lontana l’eco solenne dell’ uman lavoro.

Dal sagrato discende il camposanto verso l’Elvo che scorre silenzioso …
Sorge la casa del Comune accanto, del Comune d’Italia glorioso.

Questa è la pace che ho sognato tanto, il silenzio d’un nido ermo e nascoso in un romito e solitario incanto di verde, di dolcezza e di riposo!

Il sol d’autunno strappa una scintilla all’estate e risveglia orti ed aiuole, risveglia i cuori e illumina le cose,

Biancheggiano lassù le ville ascose in mezzo ai monti, e limpida sfavilla l’argentea vetta del Monrosa al sole “.

 

autore ignoto

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