La porta urbica inferiore

La porta urbica inferiore. Poiché la posizione su cui sorgeva l’agglomerato di Salussola era ritenuta, all’epoca, di rilevanza strategica in particolare delle fortificazioni di cui disponeva il castello, nel 1375 il Vescovo di Vercelli ordinò al tesoriere del Comune di Biella, certo Bartolomeo Scaglia, di elargire 540 fiorini d’oro, per l’impegno del Comune di Salussola nel fortificare le bastie del castello, per aver ricostruito le mura cadute in rovina, nonché per la costruzione di due porte, una verso nord-est e la seconda verso sud-est.
Il borgo fu munito dal vescovo Giovanni Fieschi di un castello con tre torri, ora semidistrutto, e di una cinta muraria che circondava il borgo.
Essa aveva due porte d’accesso, di cui è ancora in piedi solo quella di sud.
La porta rimasta sorge sulla salita anticamente detta “Crosa”; è stata restaurata negli anni settanta, visto che il lato verso il paese era in parte crollato.
L’esterno, verso la pianura ha, una zona inferiore di pietre squadrate e, più in su, di ciottoli a spina di pesce con due corsi orizzontali di mattoni; l’apertura principale, a sesto acuto, è sormontata da un’altra apertura quadrata.
La zona superiore, di mattoni, ha una finestra a tutto sesto e sei beccattelli triplici in pietra sostenenti cinque caditoie.
Come nota il Conti, queste caditoie hanno una caratteristica insolita: a partire da quella centrale, più larga, diventano più strette verso i lati.
Secondo l’autore – da cui abbiamo attinto gran parte delle notizie – i tre tipi di muratura che si vedono in questa porta segnano tre distinte fasi costruttive.
Ancora più in su, una decorazione in mattoni [ n.d.r. dentelli su mensole e dente di sega ] è sormontata da tre merli guelfi.
Nel Biellese la merlatura è quasi sempre ghibellina; questa è un’eccezione.
La spiegazione va ricercata nell’elargizione in denaro che il vescovo ” guelfo ” di Vercelli Giovanni Fieschi fece al Comune di Salussola nel 1375 per l’edificazione delle fortificazioni.
L’esterno verso monte presenta nella zona inferiore, in mattoni, l’arco leggermente acuto dell’apertura principale, e nella zona superiore un’ampia apertura.
Una decorazione in mattoni simile a quella del lato verso valle orna il breve tratto di muro ai lati dell’apertura stessa. L’insieme non ha un aspetto solido, nonostante la trave orizzontale di rinforzo: non stupisce se da questa parte si sia verificato il crollo.
Anche il vano interno è aperto verso l’alto.
Per il Conti questa tipologia ” a vela ” non è primitiva, ma frutto di interventi posteriori.
L’arco verso valle è sormontato da un altro arco, di rinforzo, poggiante su mensole di pietra; ha un profilo a tutto sesto alquanto irregolare.
Le pareti laterali del vano interno hanno ognuna una finestra a pieno centro, molto in alto; quella verso valle è a doppia ghiera.
Qui la muratura è di ciottoli a spina di pesce.
La parete verso monte presenta, al di sopra dell’apertura principale, tre corsi orizzontali di mattoni.


blogger   claudio.circolari@salussola.net


 

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